NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Articoli Blog

News

Ricomincia l'Adorazione

Lunedì 28 Ottobre alle ore 21:00 ricomincia la nostra adorazione parrocchiale.

La Parrocchia Maria SS. del Rosario e la comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo ti invitano con gioia a un evento che cambierà il tuo cuore!

Leggi tutto...

Festa di San Francesco d'Assisi

Triduo

Lunedì 30 Settembre, inizio TRIDUO del Santo, ore 19:00 Santa Messa

Giovedì 3 Ottobre, ore 18:00 Santa Messa e Pio Transito del Serafico Padre

Leggi tutto...

Sagra "Calabria a tavola"

Venerdi 2 Agosto 2024 Presso il Piazzale Ibico (ex Consultorio)

Parrocchia Maria Ss. del Rosario
** Ti invita alla Sagra Calabria in Tavola 2024 **

Leggi tutto...

Links Utili

Vangelo del Giorno

Blog

Prego perché tutti siano una sola cosa

Dal vangelo secondo Giovanni (17,20-26)

La contemplazione di questa realtà, di questa preghiera di Gesù per i suoi, deve arrivare anche alle nostre vite: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che (...) crederanno in me» (Gv 17,20). Queste parole, attraverso i secoli, arrivano a noi con la stessa forza con la quale furono pronunciate, fino al cuore di tutti e a ognuno dei credenti.

SPUNTI DI RIFLESSIONE

Perfetti nell'unità

Un Giovedì Santo Teresa del Bambino Gesù notò una scena che la impressionò. La trascrisse così: «Vidi lo stoppino di una piccola lampada quasi spenta. Dava gli ultimi guizzi. Una suora carmelitana vi accostò il suo cero e con quello accese tutti i ceri della Comunità. Feci allora questa riflessione: Ecco, col debole lumino di quella lampada sarebbe possibile incendiare tutto l'universo di luce. Noi crediamo spesso di ricevere delle grazie, delle luci divine, attraverso dei ceri fiammeggianti; ma da dove quei ceri ricavano la loro fiamma? Forse dalla preghiera di un'anima umile e nascosta, senza nessuna apparenza, senza virtù riconosciuta, addirittura occulta anche ai propri occhi, quasi vicina a spegnersi come quel lumino. Quante volte ho pensato che io devo tutte le grazie di cui sono stata ricolmata alla preghiera di una piccola povera anima che conoscerò soltanto in cielo. È la volontà del buon Dio che in questo mondo le anime comunichino tra loro e si scambino i doni celesti attraverso la preghiera, perché quando saranno in patria lassù, possano amarsi di un amore di riconoscenza, di un affetto ben più grande di quello della più ideale famiglia sulla terra».
La preghiera sacerdotale di Gesù ci lega insieme e ci fa sentire che di là noi saremo perfettamente uno. « Io in loro».
«Io ho rivelato loro il tuo nome e glielo rivelerò ancora, perché l'Amore con cui tu hai amato me sia in essi e io in loro». Gesù ha fatto penetrare gli uomini nell'intimità del Padre. Continuerà ancora a farlo. Lo Spirito Santo si incaricherà di prolungare l'opera del Figlio istruendoli in modo silenzioso e introducendoli nell'amore del Padre.

LA PAROLA PER ME OGGI
«È necessario che tu mi renda testimonianza», giorno per giorno, crescendo attraverso piccoli gesti, nella ricerca dell'unità. Essere "uno" nella diversità attraverso la preghiera e il dialogo, in tutte le sue forme ed esigenze, dipende anche da noi.

La preghiera di Gesù

Novena allo Spirito Santo - Giorno 1

Spirito Santo, dono di Dio all'anima mia, io rimango attonito per l'emozione e l'ammirazione, pensando a te. Non trovo nulla che possa dire la felicità intima che provo, sapendoti ospite mio dolcissimo e vita divina in me. Come acque inondanti, l'anima è sopraffatta dalla quiete, dall'amore, dalla contemplazione saporosa di te. Io sono stupefatto per tanta degnazione; penso alla tua bellezza, stupenda oltre ogni dire e immaginare; penso alla tua inesauribile ricchezza di grazia, di doni, di virtù, di frutti e beatitudini. Penso alla tua tenera bontà, che ti spinge ad abitare in me. Tu hai tutto, tu puoi tutto, tu mi vuoi dare tutto. Sono in uno stato di ammirazione commossa, nonostante la mia miseria, che mi fa essere l'ultimo della terra. Ti benedico, ti adoro, ti ringrazio, ti chiedo tutto. Dammi tutto, o Spirito Santo.
Gloria al Padre, al Figlio...

Spirito Santo

Egli vi guiderà alla verità tutta intera

Dal vangelo secondo Giovanni (16,12-15)

SPUNTI DI RIFLESSIONE
Lo Spirito Santo glorifica Gesù mostrandolo a noi, con le sue illuminazioni interiori, come la Chiesa ce lo presenta nel suo insegnamento dottrinale e con la sua liturgia, e suscitando nei nostri cuori un'eco fervente alle parole evangeliche che egli vi fa penetrare profondamente. Lo Spirito Santo è Dio presente in noi con il suo potere che scuote, che ispira, che trasforma. È Qualcuno in noi, Qualcuno che non siamo noi e che intercede davanti a Dio per noi. Noi non sappiamo superare l'abisso che ci divide da Dio, perché può essere superato solo da Dio. Paolo ci dà l'immagine sorprendente di Dio che intercede per noi davanti a se stesso.
Molto più che un semplice maestro interiore lo Spirito Santo diventa un vero principio di azione, che trasforma gli atti dell'uomo in atti propriamente divini: Figli di Dio sono coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio, dice San Paolo.

LA PAROLA PER ME OGGI
Vogliamo ritagliare oggi un momento della nostra giornata per metterci in silenzio davanti a Dio e lasciare che lo Spirito Santo sollevi dentro di noi quei «gemiti inesprimibili», troppo profondi per essere espressi, affinché si alzino in preghiera verso Dio.

Spirito Santo

La presenza dello Spirito Santo

Dal vangelo secondo Giovanni (16,5-11)

«Eppure io vi dico la verità: è meglio per voi che io parta, perché se non vado, il Paràclito non verrà a voi; ma se vado, ve lo invierò». Per quanto paradossale, è comunque vero: è più vantaggioso che Gesù parta. La sua partenza è la condizione per la venuta dello Spirito, e questo Dono è preferibile alla sua presenza visibile. Il Confortatore agirà da avvocato, come in un processo, fornendo la prova che il mondo era nel torto quando condannò Gesù. Nell'intima coscienza degli apostoli, comunicherà loro l'indefettibile certezza di essere nella verità e graditi a Dio. Gesù sapeva che i suoi discepoli avevano bisogno di questa testimonianza dello Spirito. Scacciati dalla comunità ebraica per il loro attaccamento al Maestro, considerati tanto empi che la loro uccisione equivaleva a un atto di culto verso Dio, gli apostoli, uomini buoni e pii, rischiavano di crollare e perdere la fede.

LA PAROLA PER ME OGGI
La presenza dello Spirito Santo, del Consolatore, è talmente viva ed efficace, che gli apostoli cantano inni anche in prigione, legati da catene. Nelle difficoltà, come nelle gioie di oggi, fermiamoci qualche istante, cercando di scoprire in noi la presenza del Consolatore. Gesù ci ha promesso che il Paraclito sarà sempre con noi, allora perché dubitare e non vivere alla sua Luce?

Spirito Santo

Egli mi renderà testimonianza

Dal vangelo secondo Giovanni (15,26-27)

Lo Spirito Santo: Maestro infallibile della nostra anima.
Lo Spirito Santo è quel potere misterioso che spinge lo spirito umano al di sopra di se stesso, verso ciò che non può conseguire da solo, verso l'amore che è più grande di ogni altro dono, verso la Verità in cui si apre a noi la profondità dell'essere, verso la Santità che è la manifestazione della presenza di Dio, l'Assoluto. È una voce insistente che ci dice che la nostra vita è vuota, insignificante, ma che ci sono probabilità di una vita nuova, che attendono davanti alla porta del nostro io interiore, di riempire quel vuoto, di vincere il nostro torpore. È lo Spirito Santo che opera in noi svegliando il desiderio di lottare per conseguire Dio, di resistere alle volgarità della vita di ogni giorno, di rompere e spezzare la spirale della monotonia quotidiana. È lo Spirito Santo che può infondere il coraggio di dire sì alla vita.

LA PAROLA PER ME OGGI
Nei vari momenti della giornata, voglio pregare lo Spirito Santo, perché sia Lui a guidare e illuminare i miei passi.

Spirito Santo

Se il mondo vi odia

Dal vangelo secondo Giovanni (15,18-21)

LA PAROLA PER ME OGGI
La sola esistenza di cristiani è una continua accusa alle opere perverse del mondo. Il cristiano è un vivente rimprovero per chi segue altre strade. «Per questo il mondo vi odia». Perciò vivere totalmente guidati dallo Spirito (come Paolo nella prima lettura) è anche accettare con pazienza le piccole persecuzioni, le incomprensioni che la testimonianza della mia vita cristiana autentica mi procura. Senza scendere a compromessi!!!

LA PAROLA SI FA PREGHIERA
Signore Gesù, tu che ci hai scelto nel tuo piano d'amore, donaci la grazia di sopportare le persecuzioni e derisioni a causa del tuo Nome e del Vangelo.

La preghiera

La preghiera: che potenza!

Dal vangelo secondo Giovanni (14,7-14)

Tra la fede e la preghiera c'è un intimo legame: «La fede - diceva il S. Curato d'Ars - consiste nel parlare a Dio come si parlerebbe a un uomo». L'efficacia dell'apostolo dipende dalla sua fede viva e dalla sua preghiera. La preghiera va fatta in nome di Cristo. Il nome di una persona è la più concisa espressione della sua essenza e della sua personalità. «Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò». Si tratta della preghiera che nasce da un'unione intima con Cristo mediante la carità.
Dio sa meglio di noi ciò di cui abbiamo bisogno e proprio per questo Egli vuole che glielo domandiamo; poiché Dio è Lui stesso il nostro primo bisogno e pregare Dio è incominciare a possedere Dio. Occorre però essere perseveranti. Noi non siamo perseveranti nella preghiera; ma Dio vuole che lo preghiamo con insistenza e senza stancarci: Egli vuole la dimostrazione della fiducia e della fede (Gerson).

La preghiera

Mio Signore e mio Dio

Come potevo credere, mio Signore, ti avevo visto sconfitto, schiacciato, finito. Con te erano morti i miei sogni e la mia gioia. Lontano e solo, come potevo unirmi alla festa dei miei fratelli che gridavano l'impossibile, trasfigurati di gioia?
Ma Tu non ti sei fermato davanti alle mie porte chiuse, ai miei dubbi sbagliati, Tu sei venuto e hai squarciato le mie tenebre, ora ti vedo, uomo con i segni dei chiodi e della lancia, ora ti contemplo risorto, mio Signore, mio Dio.

Gesù, mio Signore e mio Dio

Mercoledì Santo

Dal vangelo secondo Matteo (26,14-25)

Disponiamo il cuore ad accogliere il Signore per essere in lui trasformati e consegnati ai nostri fratelli, come gli “azzimi”, come il “lievito nuovo”, come “l’agnello mansueto per l’olocausto”. Lasciamo che sia lui a nullificare, rimuovere, eliminare ogni “lievito vecchio” che è ancora in nostra proprietà, dentro la nostra anima, nelle sue fessure e nei suoi angoli più oscuri, in ogni luogo dove si annida e nasconde. Sia lui, il Signore, a distruggere e annientare gli istinti malvagi, le idolatrie che ci schiavizzano, le durezze del cuore e del volto, perché emerga la semplicità, l'umiltà, la rapidità nell'operare il bene.

Mercoledì Santo

Martedì Santo

Dal vangelo secondo Giovanni (13,21-38)

In questo Martedì Santo siamo chiamati a prendere coscienza di quale valore e dignità e grandezza è il nostro essere uomini o donne, e cristiani, consapevoli che, anche nei momenti difficili in cui forse anche nella nostra vita si levano minacce o accuse o contrarietà, tutto in noi viene dal grande Amore di un Dio che ci è Padre e Madre nella forza e nella tenerezza con cui vuole sempre il nostro vero bene: un bene che si autentica quando viviamo il progetto di Dio a servizio non dell'egoismo, ma di quanto giova ai fratelli. Confessiamo allora tutto ciò che ci sfigura, il brutto che c’è in noi e nell’umanità, e chiediamo perdono

Martedì Santo

Domenica delle Palme

Ogni mattina il Servo sofferente «fa attenzione e apre l'orecchio» alla voce di Dio. La Parola di Dio lo sveglia e, durante la giornata, lo guida. Gesù si ispirò spesso a questo Canto e con la sua Passione si mostrò il vero Servo sofferente: filialmente obbedì al Padre, testimoniò la verità fino alla morte e fino a qualcosa di peggiore della morte: l'umiliazione più cocente, «insulti e sputi».
Anch'io devo risolvermi a seguire Gesù nella via della croce, perché è soltanto così che avrò la certezza di giungere alla salvezza.

LA PAROLA SI FA PREGHIERA
«Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria» (Sal 23,7).
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Gesù Re d'amore, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra! Regna sui nostri cuori perché diventiamo operatori di pace e perché trionfi il regno della tua giustizia e del tuo amore. Tu non vieni né per dominare né per opprimere, ma vieni umilmente, e ti fai portare da un asinello. Re di pace, Re d'amore! Mio Salvatore e mio Dio!
La tua regalità non si fonda sulla forza, ma sullo splendore del tuo amore. Tu sei bello, sei il più bello tra i figli degli uomini!
Anima mia, esulta di gioia poiché ecco viene il tuo Redentore, il tuo Salvatore e il tuo Re.

Domenica delle Palme

FacebookTwitterDiggGoogle BookmarksLinkedinPinterest